Fare Spazio, cosa significa?
Dice il mio Maestro Carlos Fiel: “Le foglie non cadono, si lasciano cadere.”
Per il secondo anno si è ripetuta la tradizione settembrina di ‘spostare’ la pratica yogica lontano dalle consuete sedi massesi, e con le allieve (quest’anno anche con un accompagnatore d’eccezione, benché non praticante di sicuro più yogico di tutti!) ci siamo dedicati tre giorni di totale immersione nello Yoga e nella Natura.
Per cercare di dare uno sguardo prima di tutto alla domanda su cosa significhi Fare Spazio, poi chiedersi in tutta onestà se lo desideriamo davvero oppure se qualcosa ci tiene legati a quel pieno-che-riempie, infine provare ad ipotizzare alcune strade da percorre per Lasciare Andare.
Il tutto attraverso e nello Yoga, per non perdere il sentiero nella vastità del tema.
Ed allora le pratiche di Asana ci hanno visto lavorare sull’imprescindibile binomio Tono/Abbandono, sul lasciare andare le tensioni dove non servono, sul farsi amico lo spazio per poterlo vivere serenamente.
Gli incontri teorici ci hanno “patanjalicamente” accennato il non attaccamento, le qualità dell’elemento Aria (autunno in arrivo!), la necessità di praticare il perdono ed il non giudizio come via verso la felicità.
Ci ha ospitato un luogo incantato e dall’atmosfera magica: il Casolare Alberelli, abitato e gestito dall’accogliente famiglia di Sara Filucchi.
Un ambiente estremamente curato ma al contempo vero e pieno di vita, dove il cibo è sacro nutrimento fin dalle materie prime, dove la vista spazia su tutto l’arcipelago toscano ed oltre, e dove ci siamo sentiti accolti fin dal primo momento.
Torno alla routine post-seminario arricchita dai nuovi incontri e dagli storici re-incontri, arricchita dalla gratitudine verso lo Yoga, col profondo desiderio di Fare Spazio.
E dunque….al prossimo seminario!